La Varia Meccanica

La Storia

Una tradizione capace di attraversare i secoli e di affascinare, con la sua bellezza, milioni di persone. La Varia di Palmi fa parte del patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco e porta con sé un bagaglio di cultura e devozione religiosa che hanno da sempre appassionato tanto i cittadini palmesi quanto i turisti: una folla che a ogni edizione, l’ultima domenica di agosto, si ritrova per ammirare lo spettacolo offerto dall’imponente carro votivo dedicato alla Madonna della Sacra Lettera. Le origini della Varia risalgono a più di quattrocento anni fa, e sono legate alla generosità e all’accoglienza dei palmesi. Tutto iniziò nel giugno del 1575, quando Messina fu colpita da un’epidemia di peste che portò alla morte di oltre 40mila persone. Di fronte a un simile dramma, Palmi decise di andare in soccorso della città siciliana, mandando aiuti via mare e accogliendo le persone che scappavano dalla terribile malattia. Superata la calamità, in segno di ringraziamento per il sostegno ricevuto, il Senato della Città di Messina donò alle autorità ecclesiali palmesi uno dei capelli appartenuti secondo la tradizione alla Madonna e che, insieme a una lettera di benedizione, sarebbero stati regalati nel 42 d.C. a una delegazione di messinesi che era andata a visitarla. Fu così che, nel gennaio del 1582, il vascello di Giuseppe Tigano, con uno stuolo di imbarcazioni al seguito, portò da Messina alla Marina di Palmi il Sacro Capello della Vergine. Da quel momento, il popolo palmese cominciò a venerare la Madonna della Sacra Lettera e la sua effigie nera racchiusa in una manta d’argento. Inoltre, sul modello di Messina, si decise di realizzare un carro votivo rappresentante l’Assunzione di Maria in cielo. 

“Varia” infatti deriva da “vara“, termine dialettale che significa “bara”: un sepolcro dal quale la Madonna si eleva per essere assunta in cielo, circondata dagli angeli e dagli apostoli. Nel 1733, la Sacra Congregazione dei Riti fissò come data per la celebrazione l’ultima domenica di agosto. La Varia antica veniva trasportata sulle spalle dei portatori, chiamati “‘mbuttaturi”, che percorrevano il corso principale di Palmi, in terra battuta. Nel 1872, dopo una serie di incidenti, il trasporto della Varia fu soppresso, mentre continuava a essere comunque festeggiata annualmente la Madonna della Sacra Lettera con luminarie, fuochi d’artificio e con la processione del Sacro Capello. Nel 1900, dopo quasi 30 anni, Palmi riprese la manifestazione della Varia e Giuseppe Militano ideò una “Varia Meccanica”, simile a quella a antica, che però non veniva più trasportata sulle spalle dei portatori ma scivolava a spinta grazie a quattro pattini di ferro fissati sotto la base della struttura.

Fu così che, al principio del secolo scorso, Palmi riprese a celebrare la festa, grazie all’ingegno di Giuseppe Militano ed all’opera di Rocco Isola Pelorosso, animatore dell’evento, “Il Gran Mago della Bara“, come l’ebbe a definire lo scrittore palmese Leonida Repaci nel romanzo “Storia dei Fratelli Rupe“.

La Struttura

La Varia odierna, anche conosciuta come Varia Meccanica, è una macchina votiva alta sedici metri e del peso di 20 tonnellate. Nasce nel 1900 dall’ideatore ed inventore Giuseppe Militano. La sua preparazione è lunga e complessa e inizia il 16 agosto con la “Calata du Cippu“, quando la base della struttura viene trasportata con un grande corteo nel luogo dell’allestimento, all’Arangiara. La base è un enorme carro circolare su cui viene montata la struttura in ferro dalla caratteristica forma conica. Alla sommità della struttura vengono posti due seggiolini: su quello più in alto siede l’Animella, personificazione della Vergine Maria, su quello più in basso il Padreterno. La struttura viene rivestita di carta e spolverata di mica, per farle assumere l’aspetto di una nuvola. All’interno c’è un meccanismo che consente di far muovere due dischi che rappresentano il sole e la luna. Un altro ingranaggio permette a una serie di bambine rappresentanti gli angioletti di girare attorno alla Varia in movimento. Alla base del carro vengono fissate cinque travi di legno, che servono per il trasporto a spalla della Varia da parte di duecento “‘mbuttaturi“. Ognuna delle cinque travi rappresenta una delle cinque antiche corporazioni cittadine: Artigiani, Bovari, Carrettieri, Contadini e Marinai.

L'Animella

L’Animella simboleggia la Madonna assunta in cielo, indossa una fascia azzurra a tracolla sopra una veste bianca e, durante il trasporto, siede sulla sommità della struttura e benedice la folla sotto di lei. Il suo ruolo è ricoperto da una bambina di età compresa tra i 10 e i 12 anni, scelta ogni edizione tra le diverse candidate: i componenti del Comitato Varia, i consiglieri comunali e le principali personalità cittadine effettuano una prima selezione, scegliendone tre. La vincitrice tra le tre finaliste viene scelta tramite una votazione popolare che si svolge nella villa comunale la domenica precedente la celebrazione della Varia.

Il Padreterno

Il posto del Padreterno è immediatamente sotto quello dell’Animella, sulla cima della Varia. Il suo ruolo, durante il trasporto, è quello di incoraggiare e sostenere la bambina. Come l’Animella, anche il Padreterno viene scelto con votazione popolare nella villa comunale tra i tre candidati selezionati dal Comitato in base a professione, età e prestanza fisica adatte per assolvere al meglio il delicato compito. Alla proclamazione dei risultati, al vincitore viene consegnata una fascia gialla da parte del presidente del Comitato.

Sul carro trovano posto anche dodici giovani che interpretano il ruolo degli apostoli, mentre sulla struttura si sistemano trenta bambine a rappresentare gli angioletti.

Gli mbuttaturi

Gli mbuttaturi sono divisi in cinque corporazioni e si differenziano dal colore del fazzoletto che portano al collo: cremisi per gli Artigiani, arancione per i Bovari, giallo per i Carrettieri, verde per i Contadini, blu per i Marinai. I 200 “‘mbuttaturi” destinati a spingere la Varia vengono scelti tra tra gli iscritti all’”Associazione ‘mbuttaturi!”, che riunisce le corporazioni.

Il giovedì che precede la celebrazione hanno luogo due momenti importanti nella tradizione della Varia. Prima la “cerimonia di consegna delle travi”, in cui gli “‘mbuttaturi” consegnano alle maestranze che costruiscono la struttura le cinque travi di legno con cui verrà spinto il carro. Subito dopo ha luogo la “prova di coraggio”: l’Animella viene fatta salire in cima alla Varia, sullo stesso seggiolino sul quale siederà durante il trasporto, per affrontare l’altezza e le oscillazioni della struttura.

Il giorno precedente alla celebrazione della Varia è dedicato alla processione dell’icona della Madonna della Sacra Lettera e della reliquia del Sacro Capello per le vie cittadine.

Riconoscimento UNESCO

La Varia di Palmi, che fa parte della rete delle grandi macchine a spalla che comprende la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la festa dei Gigli di Nola e la Faradda dei Candelieri di Sassari, è stata inserita nel patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’Unesco.

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Thanks to:

Giancarlo Parisi
Eugenio Crea
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Associazione Fotografica Imagorà
Giuseppina Arena
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